Per poter rispondere e scrivere questo articolo bisogna innanzitutto chiarire chi è il performer e cosa gli viene richiesto. Procediamo per gradi: a mio avviso è necessario innanzitutto risalire al significato stesso della parola per spiegare bene l’argomento in oggetto.
Il termine performer, ormai di comune accezione anche nel dizionario della lingua italiana, nell’ambito dello spettacolo è “l’esecutore di una performance artistica”, mentre nello sport è chiamato così “un atleta già affermato”, o addirittura un cavallo dalle grandi prestazioni… pertanto è corretto definire questa figura come un atleta che si esibisce con talento.
Atleta perché ciò che gli viene richiesto sono dei veri e propri esercizi per i quali deve essere necessariamente preparato: impegni quali lezioni, prove, concerti, tour faticosi e tanto altro. Il cantante e l’attore vanno incontro, infatti, a una serie di inevitabili stress soprattutto vocali (dovuti al surmenage). Devono pertanto essere necessariamente supportati da un allenamento costante del corpo e dell’organo fonatorio, al fine di prevenire danni alle corde vocali.
Un altro aspetto da non trascurare, peraltro di fondamentale importanza è quello emotivo, partendo dall’assunto che ogni artista ha l’esigenza di comunicare quello che “sente”… ovvero un suo pensiero, una sua idea. Veicola quindi un messaggio e interviene sullo spirito e la recettività di chi ascolta esibendosi senza l’inibizione di filtri.